Il mondo non ha bisogno
Di matti innamorati
Né di ingenui sognatori
Il mondo non ha bisogno
Di uomini diversi
E a questi infligge il peggiore dei tormenti
Li costringe a mutare
Essere diversi è essere soli
Soli in un infinito turbine di immagini
Di ricordi e pensieri
Forgiati in gioventù
Quando i sogni galoppano liberi
E non c’è voce che possa annientarli
Penso e ripenso, non posso farci nulla
A ciò che significava sentire
Dentro sé in tutta la sua meraviglia
La forza di essere diverso
Di essere speciale
… ma… quando i sogni svaniscono
resta solo una patetica immagine
una controfigura ingiallita e putrida
che si crede come gli altri
e non si accetta più
Possibile, mio signore
Che tutto questo sentire non sia un inganno
Che non sia un gioco della natura
Che ama burlarsi di quest’essere ridicolo che è l’uomo
Possibile, mio dio
Che non ci sia nulla di veramente speciale
Dentro il cuore di ogni essere
Imprigionato sì, ma pur sempre reale
Che da dentro, anche senza farsi sentire
Porti sollievo al cuore in quei momenti in cui
Sembra stia per scoppiare
Per regalargli quella insensata gioia
Che a volte lo soccorre lasciandolo respirare
Anche solo per un attimo,
anche solo per quell’attimo prima di morire
Oh… che ingiusta sorte
Che destino crudele è toccato a noi povere creature
Spinte in questa assurda danza di amore e di dolore
Trascinate come foglie dal vento del tempo
Che inesorabile ci conduce alla fine ineluttabile
O triste destino
Quale mostro ha potuto concepire questo
Quale padre amorevole abbandonerebbe i propri figli a questo tormento
A questo affannarsi senza scopo,
a questo dirigersi verso alcuna direzione
… e vorrei parlare un attimo di amore
della mia donna che sola piange
perché si trova accanto chi accettarla non sa
ma questo pensiero muore in un istante
e a questo istante affido il mio sonno