Ti scrivo per raccontarti un’avventura di qualche tempo fa. Un mezzogiorno Emanuele mi ha invitato a mangiare a casa sua in campagna. Dopo aver finito di mangiare ci siamo incamminati per le stradine del lotto territoriale Mazinga. Quando la casa non si vedeva più ci siamo confidati ed io gli ho raccontato la storia di Francesca. Dopo un po’ di strada siamo arrivati in un villaggio fantasma e nel momento in cui ci preparavamo ad esplorarlo abbiamo sentito un campanello: erano delle vacche con la mosca al naso, esseri pericolosissimi per chi si imbatteva nella loro strada. Cominciammo a scappare con tutto il fiato che avevamo in corpo e le vacche da dietro ci rincorrevano. Siamo stati costretti a rifugiarci in una vecchia casa e per poco non crollavamo insieme al pavimento. Passato il pericolo siamo usciti allo scoperto ma c’era il massaro pronto col suo bastone per menarci. Scappammo nuovamente e arrivati a casa giurammo di non tornare più in quel luogo maledetto.
1 Giugno 1985 (sabato) ore 14:35
Le ultime da Diario
Lettera a Rossella
Al ritorno dal mio ultimo cammino (il portoghese), la brava giornalista Rossella Schembri mi ha invitato a parlare dell’ultima mia esperienza sulla Via
1 Novembre 1995 Mercoledì ore 9:10
Anche questa notte non sono riuscito a dormire per più di tre ore, ancora di tanto in tanto sopraggiungono attacchi di conato.
Canzone dell’amor perduto
Considerato che siamo in un periodo di abbandoni di vario genere, mi sono chiuso nel mio studietto casalingo per regalarvi la cover
8 Febbraio 1985 (venerdì) ore 15:35
Ieri è successa una cosa terribile, Francesca ha dato una lettera a mia sorella in cui diceva di non volermi vedere più
Il viaggio
Ho completato finalmente, dopo un’estate sofferente chiuso tra le mura del mio studietto casalingo, la prima bozza della suite di 45 minuti