anime gemelle

23 Novembre 2008
2 minuti di lettura

quoto un commento estratto dal post 10 modi per sopravvivere ad una delusione d’amore che questa notte, in questo strano momento di torpore, mi ha regalato una dolce suggestione:

Ciao Art, ciao Alex, ciao a tutti.
Mentre sono al pc, per completare un lavoro di mesi, vi leggo anche io. Sono contento di sapere che quel che scrivo arrivi a qualcuno. Mi piace compartecipare. Mi piace scrivere. Accoppiare parole è un divertimento che coltivo fin da bambino, una passione “di dentro”, tra le tante. Anche se ora, davvero, vorrei scrivere d’altro, piuttosto che di dolori, più o meno belli. Sono astemio, ma un calice ideale lo levo in alto molto volentieri con te, caro Alex. Che il rintocco del cristallo segni lo scoccare dell’ora in cui inizia la nuova vita, il nuovo amore, per te, per me, per tutti noi!
Qualche giorno fa Cribbio mi diceva che attribuiamo all’amore un carattere eccessivamente romantico, idealizzato… Questo, per me, è particolarmente (e forse eccessivamente) vero. Per natura nostalgico, gocciolante, lunare, arboreo, cedo inesorabilmente alla seduzione del languore che pervade l’eterno irraggiungibile, l’abbandono nei sensi incantati, le domande appena udibili che si allungano nell’ombra… La mia ex compagna era in parte simile a me. Non del tutto. Ma la persona più vicina a tutto questo.
Oggi, liberando un pochino il computer dall’infinità di cose accumulate nel corso degli anni, mi sono trovato ad aprire una cartella dimenticata. Contiene una serie di foto d’arte scultorea, una collezione di immagini che ritraggono statue di marmo coperte di muschi, scattate da celebri fotografi nei più bei cimiteri monumentali del mondo. Si tratta di vere opere d’arte. Niente a che vedere col neo-gothic che imperversa negli ultimi tempi… Parlo di Bellezza. Ma l’incanto non sta semplicemente nella grazia delle forme, pur perfettamente scolpite. No. Ad affascinare sono proprio quei licheni, i marmi erosi dalla pioggia, l’ombra lunga del crepuscolo che dispiega una domanda, la rugiada che rifulge all’alba, concedendo la risposta…
La decadenza, lo spirito della dea verde che si riappropria dello spazio che l’uomo le ha voluto sottrarre, il segno del tempo che scandisce la fatuità dell’umana sorte… Il languore.
Avevo creato quella collezione con l’idea di realizzarvi un dvd, corredato di musiche e testi appropriati, un dvd che le avrei regalato. Perché, un giorno, mi disse: “Ti porto a vedere un luogo che emoziona…”. E ci ritrovammo nell’antico cimitero adiacente ad un monastero medievale. Statue meravigliose… angeli, volti, fiori di pietra… ma tutto sembrava vivere, d’una propria silenziosa vita. Ero immensamente felice di trovarmi lì, con lei, sottovoce, passeggiando sul crepitio di ghiaia…
Oggi porto con me la nostalgia di ieri sera. Ma più densa. Mi chiedo: quanti, tra i mille e mille di due che formano una coppia, portano l’altro in un cimitero credendo di poter godere e condividere di simili suggestioni, e quanti, nella coppia accettano, felici di farlo, condividendo realmente tali vibrazioni dell’animo?!
Non so… Pochi. Quasi nessuno.
Noi ci eravamo trovati. Noi due.
Per me, uscirne, sarà più difficile di altri.
Gli incastri tra me e lei sono stati più complessi, le radici sono penetrate in un profondo normalmente ignorato. Lo penso in virtù dell’esperienza delle mie storie passate. Lo penso, sapendo che molti non mangiano neppure insieme, alla sera.
Per me, uscirne, sarà molto più difficile.
Oggi una sigaretta non basta…
Un abbraccio a tutti.

il mio dolore più bello…

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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