L’attesa

13 Dicembre 2010
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4 minuti di lettura

Sono seduta sulla terrazza della mia casa a contemplare il mare, lo sguardo rivolto verso il sole che inizia a tramontare.Qui, a Salvador de Bahia, in Brasile, sono felice come non mai in questo paradiso di cui fino a qualche anno prima ignoravo l’esistenza…Mi sto rilassando con un bel bicchiere di bibita fresca in mano e nelle orecchie solo il silenzio che mi circonda.

Ad un tratto la mia attenzione è catturata da due figure lontane che camminano tenendosi per mano, un uomo e un bambino. Il bambino saltella felice e sorride, lo stesso sorriso felice del padre.Ormai sono quasi vicini e, osservandoli più attentamente, noto che la somiglianza è straordinaria. Il bambino ha capelli scuri e ricci come il padre e come lui ha un sorriso stupendo e occhi meravigliosi. Probabilmente da grande farà strage di cuori come il padre, penso.

Mi scorgono ed il bambino mi sorride felice, un sorriso che mi riempie il cuore, e mi corre incontro.

“Ciao mamma” mi dice. “Ciao David” gli rispondo e lo abbraccio forte. Amo mio figlio con tutta me stessa perchè pensavo che non sarei mai diventata madre ed invece Dio mi ha fatto il dono più bello del mondo regalandomi un figlio maschio, quello che desideravo.Mi giro a guardarlo mentre corre verso il padre che mi sorride e mi saluta con la mano.

Si avvicina e mi da un bacio.”Ciao bimba” e dal suono della sua voce traspare un immenso amore.

“Ciao bimbo” gli faccio eco e stringo forte a me mio marito,l ‘uomo per il quale ho abbandonato tutto e tutti per seguirlo nella terra che lui tanto ama.

Lo guardo e non posso fare a meno di pensare che solo 6 anni prima la mia vita era spenta, senza amore e non credevo più in nulla. Poi l’incontro col mio bel marinaio mi ha completamente cambiato l’esistenza e mi ha fatto rivivere. Non potrei non amare quest’uomo così bello, così allegro, con così tanta voglia di vivere che mi sorprende ogni giorno. Di lui adoro il sorriso così bello e i suoi occhi di un colore indefinito.Ho tanto desiderato che David gli somigliasse e le mie preghiere sono state ascoltate.

Rientriamo in casa, ormai si è fatto buio e dopo un pò in casa si diffonde un profumo di crostata cotta nel forno.Per cena ho preparato un arrosto e delle verdure.Ormai sono diventata una brava cuoca. Mi viene da ridere pensando che, quando io e mio marito ci siamo conosciuti, io ero un disastro in cucina. La mia vita era caotica e senza regole. Ho lavorato sin da ragazzina e non sono mai stata un donna di casa, dedita al focolare domestico.Lui, apprezzato cuoco,mi ha fatto riscoprire la voglia di fare le cose con amore per me e per gli altri mentre prima non avevo stimoli e della cucina conoscevo solo il dovere anzichè il piacere.

Guardo la crostata in forno, “altri 5 minuti” penso. Ho impostato il timer così non mi distraggo mentre sbaciucchio i due miei grandi amori della mia vita. Ridiamo a crepapelle e progettiamo una passeggiata in moto, più tardi. Adoro il vento nei capelli e abbracciare il mio uomo mentre tratta la sua moto come fosse una donna. Siamo spensierati come due ragazzini. E magari come due ragazzini, dopo la corsa, faremo l’amore in riva al mare.

David starà con la sorella maggiore, la figlia di mio marito, Lisa, avuta dal suo precedente matrimonio.In realtà lei è molto più grande di lui e potrebbe essergli madre; si amano e ne sono felice. Purtroppo non viene spesso a trovarci ma ogni volta che ci allieta con la sua presenza lei non si stacca più dal fratello. E anche David adora quella splendida ragazza alta e bionda.Mio marito è fortunato, non poteva avere due figli più belli.

Ad un tratto sento suonare il timer, la crostata è pronta. Ma c’è qualcosa che non va, non so, il suono del timer è troppo insistente, quasi fastidioso. Mi sento come risucchiata da un vortice e all’improvviso il mio bel marinaio e David appaiono sempre più sfocati…….

La sveglia suona le 7 e 20 e il suono mi martella nelle orecchie. Apro gli occhi e faccio fatica a capire dove sono. Una frazione di secondo e realizzo che sono sola. Il mio letto è vuoto, la mia casa è vuota.

David non c’è, in realtà non c’è mai stato. Ho solo sognato. Ed il mio bel marinaio mi ha lasciata un mese e mezzo fa. Triste risveglio, come capita ormai da quando lui non c’è più.

Non c’è la vocina gioiosa di mio figlio che nel sogno era musica per le mie orecchie ad accompagnarmi nel tragitto verso la cucina e il “buongiorno amore” del mio uomo sta affievolendosi nelle mie orecchie. Dovrò affrontare un’altra giornata di solitudine e di dolore, senza di lui.Tutto quello che ho sognato è la proiezione della vita che avevamo progettato di trascorrere insieme.

Faccio fatica ad andare avanti, questa è la realtà.

Faccio una colazione veloce svogliatamente ed altrettando svogliatamente mi preparo per andare a lavorare. Appena varco la soglia del luogo di lavoro un’ondata di caos mi travolge.Sono stanca, non sopporto più questo ritmo caotico e disordinato dove lo stress è tanto.

Trattengo a stento una lacrima, “voglio andarmene”penso. Mi immergo nel ritmo frenetico del lavoro e non penso più a niente, non ne ho il tempo. Ma mi sento un automa. Sono le 16 e finalmente posso andarmene da quella bolgia infernale.Non torno a casa perchè non riesco a viverci e faccio una passeggiata sul lungomare . Per fortuna la mia città è sul mare perchè non potrei vivere senza. Guardo il sole sparire come se fosse inghiottito dall’acqua e penso al sogno che ho fatto. Le lacrime scendono copiose. Spero che esista un universo parallelo in cui un’altra “io” stia vivendo ciò che non ho potuto vivere io.

Se il paradiso esistesse vorrei che fosse quello che ho sognato,solo così potrei vivere il resto della mia vita nella speranza di non averla sprecata inutilmente.

Mi asciugo le lacrime e proseguo la mia camminata. Torno a casa e la giornata è finita.Una cena veloce, un pò di tv e mi metto a letto sperando di rivivere il sogno.

Dopo un pò le palpebre diventano pesanti,molto pesanti….

Il mare è stupendo stasera. Il tramonto è bellissimo e mi scalda il cuore.C’è un pò di vento e mi scompiglia i capelli, non mi importa, penso, per te sono sempre bellissima. Mi godo il silenzio ed inspiro.Nelle narici mi arriva un profumo, il tuo…..

Mi volto e ti vedo. Finalmente…..Ti aspettavo, amore mio.

Ogni notte, per sempre, starò aspettarti in riva al mare finchè verrà l’alba a portarti via da me ma non dal mio cuore.

Stefania Cavallaro

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