Ho appena terminato la commissione viveri e ancora una volta colgo l’occasione di scriverti circondato da pentole e vettovaglie . Il rapporto coi miei commilitoni va migliorando, persino i sergenti, a parte qualche eccezione, hanno totalmente cambiato modo di fare, non vorrei fosse solo merito della mia anzianità. Il mocciosetto appena uscito dall’accademia non mi dà noie dal giorno del processino, anzi sta comportandosi bene, se solo non ci dividessero gli assurdi formalismi potrebbe anche nascere una bella amicizia. Qualche giorno fa ho avuto un piccolo scontro con un mio commilitone, quello che mi da il cambio al centralino. Se dovessi raccontarti il fatto ti scompisceresti dalle risate, il tutto è cominciato quando mi è stato dato incarico di comprare il caffè nella bottega vicino la caserma ed è stato “chiesto” a Peppe di sostituirmi al centralino fin quando non fossi tornato, beh, ad un fantasma non si ordina qualcosa, bensì la si chiede. Al ritorno dalla bottega mi sono fermato a parlare un attimo con un simpatico vecchietto all’ingresso della caserma, voleva delle delucidazioni che il piantone, da brava spinazza, non era riuscito a dargli. D’un tratto sbuca Peppe infuriato e mi tira la rubrica degli indirizzi dritto in faccia per poi ritornare al suo posto. Mi sono scusato col vecchietto dicendogli che andavo ad ammazzare un uomo e che sarei tornato subito, raggiungo il centralino e come una furia mi avvento su Peppe che, poverino, non si aspettava una reazione così violenta da parte mia. Sul momento, colto di sorpresa, non ha saputo reagire, ma subito dopo ha risposto ai miei colpi come un animale infuriato. Beh, avrò la soddisfazione di averlo colpito per primo ma ancora mi tocco le ferite che mi ha lasciato sul viso. Ho steso subito un rapporto descrivendo il fatto, fortunatamente i suoi amici non possono essermi contro, visto che hanno seguito la scena, pur consigliandomi di stracciare il pezzo di carta e far finta di nulla. Per il momento sono intenzionato ad andare avanti, sai quanto astio abbia per la violenza e soprattutto quanto odi dover rispondere con la stessa moneta, in ogni caso non potevo lasciare impunita quell’azione e i miei gradi di sottocapo mi permettevano di rapportare persino un anzianissimo che, per via della sua sola licenza media, è rimasto comune di prima. D’altra parte che nessuno mi rompa le balle adesso, le ultime novità dal mondo Ivana mi hanno già sconvolto abbastanza, mi sento vuoto e inaridito, mi sento addosso tutti i sintomi di chi ha la coscienza di aver perduto qualcosa in maniera definitiva, cado negli eccessi con troppa frequenza, dormo poco la notte e ho quasi perso l’appetito, in più stendo un velo pietoso su un’azione deplorevole da parte mia nei confronti di Salvo ed Alessandro… cazzo, non imparerò mai a tenere la bocca chiusa.
18 Agosto 1994 (giovedì) Pozzallo ore 9:13
18 Agosto 1994
1 minuto di lettura

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.
Ultimi articoli

Essere adulti fa schifo
28 Marzo 2025

a Gianni Cavalieri
16 Marzo 2025

E’ nato Semino
9 Febbraio 2025

Abbasso il suffragio universale
6 Novembre 2024
Commenti recenti
Le ultime da Diario

23 Novembre 1988 ore 10:15
Ho deciso di dirle tutto questo sabato. Passeggerò a lungo con lei parlandole di questo amore che mi divora giorno dopo giorno.

11 Novembre 1993 (lunedì) ore 0:10
Vorrei cercare di reagire, di liberarmi dall’angoscia che mi perseguita e dalla mia progressiva dissociazione sociale. Se solo non fossi circondato da

13 Marzo 1994 (domenica) TARANTO ore 7:50
Adesso sono una zanzara, l’infangante etichetta che si assegna a chi passa da recluta a marinaio. Non nego che la cerimonia mi

spezzato
Ci sono volte in cui mi fermo a riflettere su cosa ho imparato dalla vita, e lo faccio soprattutto partendo dalle emozioni

4 Luglio 1995 Martedì ore 9:10
Sono strafottutamente angosciato, avrei voglia di gettarmi dal balcone per disperdere le mie membra e la mia fottuta coscienza nel freddo asfalto