Piegato

24 Marzo 2011
5 minuti di lettura

Ci sono tragedie nella vita di tutti i giorni che ci sfiorano soltanto, come quella del G8 e di Carlo Giuliani, ed altre che passano quasi inosservate o subito dimenticate per fare posto ad altro. Ti ritrovi a pensare che alcune cose a te non possono capitare, che ci sono casi limite e situazioni difficili nei quali l’errore può scattare per puro caso, perché in fondo le forze dell’ordine stanno dalla tua parte (o almeno la maggior parte di loro).

Poi ti capita quello che mi è successo oggi: prendo la macchina per andare a tenere la mia lezione di informatica a scuola, faccio marcia indietro per imboccare la via Manzoni ed una grossa jeep nera lanciata a velocità comincia a suonare il clacson all’impazzata quando ero immesso in strada già da un po’.

Guardo dallo specchietto retrovisore: ho addosso gli abbaglianti e le trombe del clacson dell’inquietante jeep sono come impazzite. Faccio un gesto con la mano: cosa vuole? Poi accosto e scendo dalla mia auto. A quel punto mi trovo davanti un bestione alto quasi 2m con capelli lunghi castano scuri che inizia ad inveirmi contro: me ne dice di tutti i colori incurante del mio invito a calmarsi; nel frattempo si avvicina un suo collega alto almeno quanto lui ed una faccia ancora più spaventosa, mi si mette davanti e grida che a fanculo io non glielo mando. La conversazione si faceva surreale, non avevo mandato a fanculo proprio nessuno ed era assurdo trovarsi davanti a due uomini enormi che facevano finta che non stessi parlando neppure in italiano. A quel punto uno dei due mi mostra un tesserino: polizia, mi dia la patente. Cerco di leggere il nome dell’agente ma lui non me ne da il tempo, l’ha già intascato, chiedo di farmelo rivedere ma per tutta risposta mi prende per il braccio intimandomi di dargli patente e libretto della macchina.

A quel punto penso d’essere stato scambiato per qualcun altro e gli do i documenti per fugare ogni dubbio; <<ci segua in questura>>, mi dice il bestione col capello lungo. La questura è poco più avanti. Nel frattempo la gente si affaccia dai negozi, alcuni scendono dalle macchine che erano rimaste bloccate dalla jeep dello scimmione e cercavano di capire quale importante operazione di polizia si stava svolgendo davanti ai loro occhi.

Non appena arriviamo davanti all’ingresso della questura, l’agente mi prende ancora per il braccio e comincia ad imbeccarmi: lei è nel giro della droga, io lo so, è uno di quelli che quando ammazzano i miei colleghi è contento, perché quando ammazzano un poliziotto lei si fa tante risate, lei non lo sa ma se non ero un poliziotto io le sparavo se usciva così da un incrocio, quelli come lei devono andare in galera per 20 anni, io la gente ce la sbatto in galera per 20 anni (testuali parole).

Lo guardavo incredulo, gli ripetevo che mi aveva scambiato per qualcun altro, che io ero un professore, che stavo andando a scuola a fare lezione, che avevo persino sei punti in più sulla patente per mancanza di infrazioni. Davanti alla questura il piantone, un ragazzino, osservava la scena, chiedeva cosa avessi fatto e lui: è un delinquente. Ad un tratto il bestione inizia a darmi dei forti spintoni con mani e piedi ed io comincio a dare in escandescenza, gli dico che sta abusando del suo potere, che voglio un avvocato (lo scenario surreale cominciava pian piano a delinearsi) ma l’incubo doveva ancora iniziare, fin quando ero fuori dalla porta avevo la sensazione di avere un minimo di controllo, ma quando finisco in quel corridoio illuminato appena, con intorno solo visi di ghiaccio, beh… lì inizio ad aver paura. Il bestione continuava a spingermi in avanti gridandomi ch’ero un delinquente e che da tale andavo trattato: non faccio più alcuna resistenza.

La tristezza s’impadroniva di me e non per la situazione kafkiana nella quale mi trovavo, né per la paura che il tizio mi avrebbe chiuso in una stanza e magari pestato a sangue. Mi intristivo perché capivo d’essere stato schiacciato da un potere che anziché proteggermi stava vessandomi. Non riesco a spiegare bene la sensazione che ho provato, però posso provare a farvela immaginare: pensate se tutto ad un tratto vi rendeste conto che qualsiasi vostro diritto non esista più, che qualsiasi cosa possiate dire non abbia più alcun significato. Ve ne state lì, del tutto impotenti, circondati da gente che appena dite una parola vi zittisce, e se gridate o vi lamentate è ancora peggio, perché hanno la scusa per strattonarvi e darvi anche qualche calcio in culo. Del resto se ci riflettiamo bene: cosa pensiamo di un tizio trascinato a forza da un poliziotto? Beh, la prima è <<chissà che ha fatto. Sarà un delinquente>>. A pochi di noi verrebbe in mente che quel poliziotto potrebbe abusare del suo potere ai danni di un poveraccio che, come nel mio caso, ha fatto l’errore di innervosirlo.

In quella situazione mi accorgevo che qualsiasi cosa avessero deciso, beh… non dipendeva da me; se avessi protestato ancora uno di loro avrebbe potuto mettermi le mani in tasca e tirato fuori una busta con una polverina bianca dicendo che era mia.

Mi avevano piegato e lui se n’è accorto. Oppure si è semplicemente accorto che nella mia vita avevo preso al massimo un paio di multe. Ciononostante ha voluto continuare con la sua strategia del terrore, si è segnato il mio nome, indirizzo, numero di patente su un foglio bianco e  ha detto: <<Questo  lo prendo io come promemoria! Adesso vattene e la prossima volta che mi incontri guardami negli occhi e saluta, oppure abbassa gli occhi e non mi guardare>> (testuali parole).

Vi ho raccontato le fasi salienti di tutta la storia, purtroppo mi rendo conto di non riuscire a descrivere in modo efficace la violenza che ho subito, è una sensazione spaventosa che mi si è attaccata addosso, qualcosa di mai provato.

Adesso sento solo una forte amarezza, mi sento anche un codardo per non aver avuto il coraggio di ribellarmi, di difendere i miei diritti anche a caro prezzo. Avevo paura…

I miei lettori sanno che non è mia abitudine esagerare i fatti, sapranno quindi interpretare questo mio ultimo scritto come la testimonianza di un atto di violenza privata gratuita nei confronti di un comune cittadino che non ha mai fatto niente di male.

Episodi come questi mi portano a pensare che il mondo è più crudele di quanto si pensi, e se in una civiltà apparentemente perfetta come quella occidentale, in un buco di culo come la Sicilia si possa verificare una tale violazione del più banale diritto di un uomo che non ha fatto niente di male e cioè quello di essere trattato con giustizia e rispetto, allora non riesco ad immaginare quale vita sia toccata ai nati in civiltà meno evolute e non mi riesce difficile credere nel fatto che alcune persone possano rimetterci la vita ingiustamente per mano di chi dovrebbe proteggerli.

Quello che mi è successo non mi porterà certo a fare di tutta l’erba un fascio, lungi me dal considerare tutti i poliziotti come evasi di galera arruolatisi nell’arma. Tuttavia una cosa è certa, la prossima volta che vedrò a terra un marocchino che vende scarpe taroccate, oppure il manganello che si abbatte sulla testa di un ragazzo che si trova per caso in una massa di pazzi scatenati per dire la sua su questo mondo di merda, ci penserò due volte prima di saltare a conclusioni affrettate o dire che era un caso limite e che se l’erano cercata.

Da domani invece mi taglio la barba :(

Grazie di essere stati con me.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

13 Comments

  1. Ciao Art,
    per completezza riporto lo sfogo di qualche gg fa di alcune persone che conosco e che sono incappate in una storia simile.
    L’unica cosa che posso aggiungere è che dovresti portare avanti la questione, fare un esposto e confidare nella giustizia. Mi rendo conto che le mia parole possono suonare come “Facile fare il gay con il culo degli altri” ma quì siamo sempre tutti a lamentarci di qualche cosa (governo, politica,sanità, etc.etc) ma nessuno fa mai niente. Le cose, in quale modo dovrebbero cambiare ?!?
    Non commento sul “gruppo di destra” perchè mi sembra assurdo politicizzare una vicenda che politica non è e non volgio scatenare “infiniti reply del politically correct” ricordando che “persone di sinistra hanno SPARATO ed UCCISO altri esseri umani”…
    Un abbraccio e tutta la mia comprensione e sostegno.
    Red.

    Citazione integrale da pagina FB
    “Buonasera a tutti…. Ci permettiamo di scrivere sulla nostra bacheca e condividere con tutti l’esperienza allucinante appena vissuta in modo da aiutare chi senza volere come noi si trovasse in questa situazione . Premettiamo che siamo Roberto ed Elena i proprietari di AnimalPlanet supermercato per animali .

    Questo pomeriggio decidiamo come tutte le domeniche di fare un po’ di spesascorta al supermercato gulliver di Sestri Levante ma per motivi di chiusura strada causa fiera decidiamo di recarci all’Ipercoop di Carasco (Ge) .

    Facciamo la nostra spesa 200,00 € (calcolate che la facciamo una volta ogni 15 gg) arriviamo alla cassa oltre a tutto il resto abbiamo un pacco di acqua e la cassiera ci dice di non tirare su’ in cassa il pacco che lo inserisce direttamente in conto (sappiamo bene come fare in quanto abbiamo lo stesso sistema pos nel nostro negozio) paghiamo in contanti e ci accingiamo a uscire nel viale interno verso il parcheggio.

    A questo punto ci blocca una persona che ci mostra un tesserino dicendoci che era una guardia giurata e che ci doveva controllare spesa e scontrino ci dice di seguirlo in uno stanzino , Noi naturalmente lo seguiamo e anzi ci viene da dire con tutta la gente che c’e’ proprio a noi ci dovevano fermare cmq se questo serve al buon funzionamento del sistema ben venga e io ho pensato si comportano cosi’ perche’ magari vi è qualche cassiera infedele ecc ecc , che cavolo ne so’ pensi a tutto cmq siamo a disposizione .

    Appena entrati dove vi è un’altra persona la guardia giurata va’ direttamente nel carrello e prende un pacco di sottilette sotto il pacco di acqua minerale e ci dice ” adesso dovete darci i documenti per favore” Io ho guardato mia moglie e allibito dico dagli i documenti non c’e’ problema !!!!!!!!

    Finito le fotocopie ci comunicano che stileranno un verbale e ci contatterà l’ufficio legale per eventuale denuncia di furto . (!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!)

    No non è possibile secondo me, secondo noi c’e’ un disguido aspettate un momento forse non ci capiamo ! ” No uscite dall’ufficio e andatevene e silenzio” No scusate a questo punto io decido di non muovermi uno di questi signori mi comincia ad urlare in faccia ad un millimetro provocandomi sbattendomi fuori dall’ufficio .

    No qiuesto è troppo chiedo di chiamare i carabinieri questo tizio che mi verra’ detto in seguito chiamarsi Daneri Marco di Sestri Levante (pare) non vuole chiamare le forze dell’ordine decido io di comporre il 112 intanto fuori da questo ufficio si crea capannello di persone (quindi conseguente sputtanamento ) mentre in pochi minuti veniamo raggiunti dai carabinieri che quando intervengono il signore che poi si qualifica come responsabile della sicurezza Ipercoop Sig. Daneri Marco continua a gridarmi sulla faccia .

    Responsabille della sicurezza ?????? Dove e’ scritto????? nessun cartellino nessun tesserino lo scopriamo in quel momento chi è questo signore ecco l’epilogo si svolge in caserma dove ci viene comunicato che verremo denunciati forse o meglio che gli avvocati dell’ipercoop valuteranno e se ci denunceranno dovremmo pagare duemila euro per far rimettere la querela !!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Io mi domando ma se ci hanno visto che avevamo delle sottilette ripeto sottilette non potevano interverire direttamente facendocelo notare in cassa ? VERGOGNA PER COME CI AVETE TRATTATO VERGOGNATEVI PER COME AGITE .

    Il risultato che avete ottenuto è che persone per bene dovranno perdere del tempo spendere dei soldi con i loro avvocatie cmq abbiamo la tessera COOP 0280603604007. siamo soci coop !!

    La morale di quel che è successo due ore fa’ è questa lavori righi dritto come un fuso e ti trovi in situazioni assurde che se non fossero vere , e meno male che ci sono 200 telecamere sembrerebbero delle storie , quindi tanto vale fare la testa di cazzo giocarsela il piu’ possibile sbattendosene delle regole .

    Noi da parte nostra che stiano pur tranquilli questi signori che liscia non la passano a costo di bruciarci qualche mille euro il tempo che ci hanno fatto perdere lo sputtanamento e tutto il resto .

    Rendetevi conto di come lavorate la professionalita’ che avete chi cazzo vi prepara e chi cazzo ve le fa’ le regole ? regole della repubblica delle banane vergognatevi !!!!!!

    Roberto Lerici

    Se c’e’ qualcuno che vuole difendere questa banda delinquenti denominati coop o ipercoop sa’ dove trovarmi sicuramente non mi tiro indietro ( e non me ne frega un cazzo .)
    Ps. ringrazio le Forze dell’ordine per la professionalita’ e la velocita’ nell’intervenire a difesa dei cittadino onore ai carabinieri per il lavoro che svolgono in maniera imparziale .”

    • Ciao Red, grazie per il tuo intervento e per l’affetto.
      E’ vero, siamo tutti bravi a lamentarci e quando ne abbiamo la possibilità, rimaniamo inerti e lasciamo che le cose continuino come sempre… sai, mi ricorda molto il Godot di Beckett che ho visto qualche giorno fa a teatro ed in questo senso mi sento vicino a Gogò. D’altra parte il problema che scaturisce dal fare qualcosa è che si è soli, totalmente soli… se avessi avuto con me un amico, o la mia ragazza (come è successo ai tuoi amici), allora mi sarei sentito più forte, ma solo com’ero è la mia parola contro quella dell’intera squadra che sono sicuro non avrà esitazioni a mentire su come sono andati i fatti, magari verrà fuori un verbale con su scritto che ho fatto resistenza, che gli ho dato un pugno sullo stomaco e via discorrendo… in tutta onestà dimmi questo, vale la pena fare la guerra coi mulini a vento?
      Il caso dei tuoi amici è un lapalissiano abuso di potere che si può facilmente testimoniare vista la presenza di persone e soprattutto non coinvolge direttamente le forze dell’ordine ma solo un addetto alla sicurezza che ha ritenuto opportuno fare una denuncia solo per un pacco di sottilette… un gesto esasperato ma in fondo legittimo, fosse stata una persone “normale” avrebbe sorvolato considerando la cosa com’era, e cioè uno sbaglio involontario… probabilmente la denuncia per furto non reggerà in tribunale, si dirà che le sottilette erano finite per sbaglio sotto l’acqua, che i coniugi figurati se rischiavano per 1€ da sgamare… e poi denunciare per abuso un addetto alla sicurezza è una cosa, denunciare per violenza privata, ingiurie, calunnie un pubblico ufficiale mastino è un’altra.
      Probabilmente sto a fare tutta questa tiritera solo perchè cerco una giustificazione per me stesso alla vigliaccheria che contrassegna la non azione, sempre ed in ogni caso, la giustifico anche col pensiero debole che contraddistingue le generazioni di questi tempi e cioè che siamo soli e che se non appariamo in televisione o non abbiamo tanti soldi, siamo solo un numero all’anagrafe.
      Ti abbraccio

      • Caro Art, non sentirti un vigliacco perchè non è così. Molto probabilmente, nelle tue stesse condizioni, mi sarei comportato ESATTAMENTE come te e così avrebbero fatto molti altri, proprio in funzione delle considerazioni che hai fatto e del fatto che tu, lì, ci devi comunque vivere. E’ tristemente vero che spesso siamo solo dei “codici anagrafici” ma ci restano due piccole e magre consolazioni: che nel nostro piccolo alcune cose possiamo contribuire a cambiarle (voto, referendum,etc.etc.) e che la mattina quando ci guardiamo allo specchio non abbiamo nessun dubbio su chi siamo e come viviamo.
        Un abbraccio.
        Red.

  2. Ciao Art, io ho due amici che lavorano nella questura vicino via S. Giuliano ed entrambe sono delle persone splendide. So che riesci a leggere il mio indirizzo email, se vuoi, se hai bisogno mi puoi contattare… amico, io ho capito come sei… e tu sei una brava persona.

  3. E’ terribile Nicola! Sconvolgente pensare che persone che sono pagate per proteggerci e tutelarci siano capaci di tanta violenza gratuita e pensare di poter fare quello che vogliono solo perchè hanno un distintivo e una pistola!
    Queste cose mi fanno veramente incazzare! e chissà quante ne capitano ogni giorno di storie così. Il mondo è davvero un posto crudele.

    Ma non tagliarti i capelli!

    • Blimunda… si, la sensazione iniziale e del giorno seguente è stata proprio questa, che il mondo è crudele e che a volte, cercando di essere ottimisti a tutti i costi, perdiamo di vista questa realtà. Poi scopri che intorno a te c’è tutto quello che ti basta, che c’è gente disposta a farsi in quattro solo per tirarti su…. e anche qui, su questo blog… insomma, il mondo sarà pure crudele, ma non siamo isole.

      Riguardo barba e capelli, li taglierò, non per colpa del tizio, ma perchè in questi giorni sono davvero cresciuti tanto e senza un particolare ordine… insomma, li ordino semplicemente

      Ti abbraccio e grazie

  4. accidenti… hai fatto bene a non continuare a protestare una volta portato dentro la centrale, un luogo fuori dal mondo civile dove si regredisce alla legge del più forte e dove, in assenza di testimoni, sei alla mercè di chi invece dovrebbe tutelarti

    ma non mi sembri affatto piegato dall’esperienza, dato che la stai rendendo pubblica, col rischio che il simpatico bestione lo venga a sapere e passi a farti un amichevole saluto

    ma probabilmente non sa leggere per cui forse ti salvi :)
    ciao

    PS: non tagliarti la barba

    • Ciao Sere
      Aimè, troppo tardi, la barba l’ho tagliata … ma cresce in fretta :)
      E’ vero, non immaginavo che in certi ambienti, una volta messa un’etichetta in fronte, perdessi immediatamente ogni possibilità di comunicazione civile… fin quando ero in strada, mi affliggeva la violenza fisica e verbale, ma sentivo comunque di potermi dare il permesso di replicare… una volta lì dentro è cambiato tutto.

      Beh… riguardo la dichiarazione della mia esperienza, non credo che il tizio in questione passi le sue serate a sfogliare blog del mio genere

      Grazie Sere dell’appoggio … un abbraccio

  5. Spaventoso amico…purtoppo certi vigliacchi sanno solo fare i forti nascondendosi dietro pistole e distintivi, questo non fa altro che allontanare sempre di piu la fiducia in chi, invece, dovrebbe essere dalla parte dei diritti.

    • Ciao fratello
      Sai, penso ai rimproveri che abbiamo preso a 20 anni quando giravamo senza casco col motorino truccato, quante cazziate, e pensavamo di meritarlo, non ce la prendevamo, sapevamo di essere giovani e come prendevi sberle da mamma e papà, così le prendevi da carabinieri e poliziotti.
      Katz amico, alla soglia dei 40 anni, senza che tu abbia fatto niente, è tutta un’altra cosa, è strano, surreale… mi sono sentito esattamente come il personaggio del Processo di Kafka, per fortuna è durato molto meno, ma lo sgomento ha avuto le stesse forme
      Ti abbraccio e grazie per il pensiero

  6. Miiinkia Nicola! non ho parole…!! immagino la rabbia infinita che hai avuto, che hai e che non sarà mai piu’ dimenticata… in uno stato corrotto come l’Italia questi sono i sintomi… se continua cosi passeremo alla fase “desaparecidos”… oggi sono qui…. domani… nelle “loro” stanze.. tutta la solidarietà possibile frate… e ricorda la prossima volta ci si deve sforzare a fare una bella risata…ridigli in faccia… forse si calmano o alemeno, in un contesto cosi paradossale, qualche dubbio gli verrà… c’era un gruppo di destra a catania che usciva di notte a picchiare… chissa questo non era uno di loro…trapiantato nel nuovo regime

    • ciao tano
      Beh sai, all’inizio l’ho presa un pò a ridere, fino a quando non mi ha preso per il braccio… lì la risata ha ceduto il posto allo sgomento
      Guarda… io credo fortemente di essere stato semplicemente sfortunato, magari è questa città: a Ragusa non ho mai avuto nessun inconveniente del genere, forse un pò di maleducazione ma nulla che superasse i limiti com’è accaduto l’altro ieri.
      Riguardo l’ipotesi del gruppo di destra non è da scartare, anche perchè al modo in cui mi ha etichettato da principio mancava solo che mi accusasse di mangiare bambini.
      Grazie del tuo messaggio e un abbraccio

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