L’inconsistenza dell’essenza divina

17 Marzo 2008
3 minuti di lettura

Più volte, in questi mesi, mi sono trovato a sperimentare con forza ed esplorare a fondo certe mie emozioni; solo 2 giorni fa, con la cornice della splendida interpretazione di Jeff Buckley del brano di Cohen, Hallelujah, le ho sentite scorrere dentro come fiumi in piena, ed uscire dagli occhi per liberarsi teneramente al mondo.

Well I heard there was a secret chord
That David played, and it pleased the Lord
But you don’t really care for music, do ya?
Well it goes like this
The fourth, the fifth
The minor fall and the major lift
The baffled king composing Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Well Your faith was strong but you needed proof
You saw her bathing on the roof
Her beauty and the moonlight overthrew you
she tied you to her kitchen chair
And she broke your throne and she cut your hair
And from your lips she drew the Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Well baby I’ve been here before
I know this room and I’ve walked this floor
I used to live alone before I knew ya
I’ve seen your flag on the marble arch
Love is not a victory march
It’s a cold and it’s a broken Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Well there was a time when you let me know
What’s really going on below
But now you never show that to me do you?
And remember when I moved in you?
And the holy dove was moving too
And every breath we drew was Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Well maybe there’s a God above
But all I’ve ever learned from love
Was how to shoot somebody who’d OUT DREW YA
And it’s not a cry that you hear at night
It’s not somebody who’s seen the light
It’s a cold and it’s a broken Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah
Hallelujah

Ed eccomi ancora una volta a riflettere sull’inconsistenza dell’essenza divina. Certe cose andrebbero approfondite di continuo, certe emozioni sperimentate a lungo, e testi come quello di Cohen possono assumere diversi colori ed interpretazioni. L’amore sulla terra sembra quasi una versione “minore” di quello divino, ma si comporta quasi allo stesso modo: costruisce la tua fede, distrugge il trono sul quale sedevi fiero, da solo, ti lega ad una sedia e ti tira fuori dalle labbra l’Hallelujah… perchè quando ci accadono cose troppo grandi e belle, alcuni sentono il bisogno di ringraziare qualcun altro. Ma l’amore non è una marcia trionfale, ti strappa la corona, taglia i tuoi capelli, cambia le tue strade, i tuoi oggetti, la tua casa e l’insegna sull’arco di marmo, essa porterà a lungo il suo nome… e quando finisce?… quando finisce rimane solo la eco di una invocazione: sia lode al Signore! Tra le lacrime torni a Lui, perchè d’amore si nutre la nostra anima. Ma adesso che lei non c’è più, Lui è nebuloso, astratto, muto, e l’amore sulla terra diventa uno scagliarsi su chi ti ha sfruttato, non un pianto nella notte, non qualcuno che ha visto la luce… soltanto un freddo ed infranto Hallelujah.

Siamo umani, troppo umani per poter avere fede nell’inconsistente. Ci sono amori che non muoiono mai, anime che ci restano attaccate addosso ostinatamente… e vogliamo giustificarle, vogliamo giustificarci, anche quando ti gridano addosso il loro amore ma lo affidano ad un altro, anche quando sai e fai finta di non sapere niente, e sorridi ad un’ingenua bugia… così come fa Dio quando appare ad un santo e abbandona gli altri alla dura prova della fede, o quando salva una vita e ne lascia finire altre mille, quella bugia è: voi siete liberi!

Ma la commozione di un canto straziante è troppo importante per questo cuore schiacciato, Dio è perfetto, io no… Dio saprebbe cosa fare, io non lo so. Le lacrime sono una forma gentile nella quale muta la tristezza, come la brina che al mattino si posa sui prati e sulle foglie: essa è il pianto notturno di Dio, l’espressione più pura dell’amore che prova per le sue creature infelici. L’insonnia è invece l’espressione più atroce nella quale muta l’angoscia, così come il miracolo, che ne salva uno e ne uccide cento: anche Dio sperimenta l’angoscia, e questo succede quando una delle sue creature brama a fondo il Suo amore, e prega perchè gli venga concretamente dimostrato.

Il futuro non esiste e non può trovarsi nelle mani di nessuno. Ognuno vive concretamente nel proprio presente, consapevole dell’hic et nunc, anche Dio vive nel medesimo stato, la sua percezione del tempo non muta rispetto alla nostra, egli non sa dove finiremo, egli non sa cosa ci attende prima del ricongiungimento col tutto. Di tanto in tanto agisce, ci facilita la via, e lo fa di nascosto, senza menzogne ecclesiastiche, forse perchè questa nostra vita gli piace tanto, ed ogni tanto si stanca di sentirsi eterno e di assistere alla sofferenza di chi è profondamente innamorato di Lui… per questo lo ringrazio ogni giorno, perchè in questa inconsistenza scopro le ragioni della mia esistenza, perchè amo e riesco a toccare con mano quest’immateriale emozione.

Hallelujah

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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