introspezione numero 11 (perchè, nonostante il tempo…)

15 Marzo 2013
7
2 minuti di lettura

Ciao, come stai?
Quanto tempo è passato!
Sai, ti trovo ancora bene:
c’è quella luce che ricordo
quand’ho cacciato la blatta
che dormiva fra le tue lenzuola

Il tuo eroe, ecco ciò che sono stato…
e poi, la tua piaga più grande,
quel che sono diventato,
fra le mura ingiallite dal tabacco
di una casa che non ti piaceva
con un disordine tale nella testa
da far paura, ah… quale sventura
la vita con qualcuno, che si sente un nessuno

Stendo le mie lenzuola nell’aria grigia di questa notte piovosa
ed ascolto il silenzio della strada
chiedendomi s’è così che finisce tutto
fra un addio e la crudele impotenza d’una regina impietosa;
giochiamo ancora un pò
a tenerci per mano
fin quando queste lacrime di pece non azzanneranno il mio viso
per trasformare lentamente, pieghe d’epressione
in rughe di lucida veglia

Violento ed insensato il cuore mio grida
trascinando il corpo tutto in fremiti elettrici
mentre il silenzio si posa sul tuo viso
e non azzecco un accordo perchè il mio piano è sordo
tra la gente che mi chiede: conosci questo? Lo canto io!
Non penso ad altro ma è bastato un attimo:
ci siamo persi in quel locale dalle luci basse
dove l’uomo getta in terra il suo candore
per scomparire, come hai fatto tu
nel fumo di un sigaro cubano.

Silenzio, parla la paura:
sono qui per ricordarti
che sei solo
come uno yak perduto fra le montagne,
come un cieco in una panic room,
solo anche fra la folla
dove nessuno ti ascolta
anche se fai il saltimbanco
cantando “bella figliola”;
sei solo, non ci sono cazzi
basta che Dry prenda un aereo
e devi darti da fare sul serio;
puoi raccontare alla tua donna d’essere sereno
ma stai giocando, sei solo per davvero;
solo, come l’ultimo papavero in un campo arato dalle mucche
consapevole che la tua ricotta avrà un sapore amaro,
e che anche i poveri ti getteranno in un pollaio;
solo e carico di ricordi
per tutte le cose morte che ti attraversano l’anima
perchè dimmi, grand’uomo, cos’è stato della tua luna arrabbiata
che fine ha fatto la tua fata e la foresta incantata
ogni cosa è andata lasciandoti lì
come un vecchio posacenere che nessuno usa più
come un bicchiere scalfito accanto ad una tazza senza manico
e anche se un’altra ti griderà il suo amore
non crederai più, penserai che lei sia in errore.

Ecco, la paura ha parlato
e ad ogni INVIO, l’interlinea è sempre doppia

 

Trova un posto per queste righe vuote

 

Scrivi le tue parole, perchè giammai merito la bellezza delle tue labbra che si muovono davanti ai miei occhi

Sono annientato, Illirt lo ha sentenziato
scavando una fossa per nulla scontata
ed infilandosi dentro, a marcire, come una zucca svuotata

… per halloween…

Ma… nei sogni ti rivedo
e sei lì, in procinto di parlare;
io corro, senza raggiungerti mai
per poi svegliarmi
con un’incudine di pelo morbido sul petto
a chiedermi perchè, nonostante il tempo
continuo a desiderare… il tuo affetto.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

7 Comments

  1. Buonanotte a voi,
    anche io con nel cuore gli stessi vostri sentimenti. Io il “non sono piu’ innamorato” l’ho sentito,accompagnato da “non e’ abbastanza per non voler piu stare conte?”… e no avrei preferito.forse non saperlo.
    Io non so cosa di noi resta nel cuore dell’altro o se mai ci siamo entrati. Mi chiedo anche io se mi pensa e se gli manco, forse sapere i suoi sentimenti mi permetterebbe di avere una visione piu’ chiara ma del resto… non mi ama piu’ … Gli ho dato il mio cuore e tuttto cio che avevo ma forse non e’ stato abbastanza
    La mia fase e’ un mix delle “tre” ma il sentimento che ha la meglio e’ la paura, che mi sta congelando cuore e mente.
    Non ho potuto fare nulla e non mi e’ stato dato modo di fare altrimenti.
    Penso che ogni esperienza ci insegni, pero ogni volta mi sembra di non aver imparato abbastanza per difendermi.
    Spero solo che passi in fretta e che il chiasso della mia mente abbassi almeno un po il suo volume.
    Vi abbraccio ragazzi e grazie per la compagnia.

  2. Il dolore ancora ti è compagno eh?!?…
    Come mai potremmo liberarci da tutto questo?
    Seguo in silenzio il tuo blog da qualche mese oramai, ci ho trovato dentro tutto quello che mi sta servendo in questo difficile momento e ti faccio i miei complimenti per come è impostato e sopratutto per i contenuti: profondi, sinceri, reali.
    Ogni giorno sembra uguale a quello appena passato, impercettibili passi avanti ma basta poco per tornare indietro di miglia… Ma non siamo soli, le tue parole, le tue storie, almeno per me, sono un appiglio.
    Non ho un augurio da farti o farci, il dolore deve diventare parte di noi, anzi lo è già.
    Sguardo in avanti, il meglio deve ancora venire ART!
    Un saluto da un amico sconosciuto.

    • Grazie per le tue parole Broken Heart, è bello sapere che in realtà non si è soli e che le tue parole possano raccogliersi nell’anima e nel sentire di altri. Il rispetto per questo tipo di sofferenza, così sopravvalutata ma non per questo meno reale, dovrebbe indurci a non lasciare che i giorni passino nell’illusione di aver dimenticato, di esserci finalmente liberati… è vero quello che dici, questo tipo di dolore dev’essere accettato ed integrato, inutile fuggirlo perchè in qualche modo è sempre capace di tornare, nonostante quello che gli getti addosso per coprirne la voce. Eppure sta proprio in questo il bello, se così non fosse i nostri sentimenti sarebbero solo manifestazioni temporanee di un istinto naturale funzionale alla sola riproduzione ed alla convivenza civile, può darsi che tutto questo tornare e ritornare su qualcosa che dall’altra parte si è tristemente esaurito, sia tutta un’invenzione della mente incapace di accettare la fine di una relazione ed oramai concentrata su un’ideale per paura del vuoto inerte rappresentato dalla mancanza di un oggetto per i propri sentimenti… ma che sia vero o finto, poco importa, bisogna smetterla di far intervenire la testa su questioni che riguardano una sfera totalmente distinta dalla razionalità ed imparare a prendere sul serio quello che si sente, senza sforzarsi di sopprimerlo per paura delle condizioni di vita che ci impone… sguardo in avanti, sempre, ma non mi biasimo più se, di tanto in tanto, mi guardo alle spalle, non per proteggermi ma solo per ricordare quanto sia bello amare ed essere amati. Un forte abbraccio ed in gamba :=)

      • La mente gioca un ruolo marginale, a mio avviso è proprio quello che sta dentro il nostro cuore che continua a prendere la testa tra le mani e voltarla indietro per rivivere ricordi, per cercare di comprendere come tutto sia potuto finire…
        Personalmente, il cruccio più grande, oltre quello di aver perso una persona in cui avevo investito tutto, è quello di non sapere, visto come stanno andando le cose, se in lei sono riuscito a lasciare qualche segno… Ho la vaga impressione che non sia così; ed è questo pensiero che mi indebolisce.. Sai Art, le cose possono sempre finire, per ogni genere di motivo, ma si conserva di ogni esperienza un ricordo, dolce oppure amaro. Ecco, io non so se lei abbia voluto conservare di noi alcun ricordo. Lo dico perché mentre sto scrivendo, io siciliano, lei del centro Italia, so che sta trascorrendo un weekend con amici quasi dietro casa mia e non si è fatta sentire nemmeno per un saluto..
        Vedi caro Art, io di questo parlo, di quanto le persone possono essere per noi tutto, e quanto noi per gli altri possiamo diventare niente dopo essere stato tutto.
        Tanta amarezza, non so se sia giusto o meno tale comportamento, spero solo sia felice e che quello che sto vivendo non la sfiori neanche per un istante perché è troppo duro, troppo doloroso.
        Spero che per te sia un fine settimana più spensierato del mio.
        Ad maiora semper Art

        • Capisco bene quello che vuoi dire broken heart, c’è qualcosa in noi che credo scaturisca da quel pizzico di narcisismo che ci portiamo dentro, che vorrebbe trovare una consolazione almeno nell’idea di aver lasciato un qualche segno nell’altra persona… ebbene, io credo che un segno lo si lasci comunque e questa è una cosa che ho imparato, nessuna storia importante si lava via con un colpo di spugna per quanto ci si impegni, e a volte dall’altra parte il bisogno di andare avanti (che è più forte) innesca dei comportamenti che ti fanno credere che non sei stato nulla, ognuno poi fa i conti con il proprio cuore, con le proprie malinconie quando si trova davanti una vecchia foto od un tuo regalo. A prescindere da tutto però c’è una cosa che credo possa farci stare meglio e cioè l’idea che in noi sicuramente un segno è rimasto, ed è pur sempre qualcosa di importante che ci resterà dentro per sempre. Adesso, fossi in lei non sarei così contenta di riuscire a cancellare anni di vita insieme come niente, mi preoccuperei seriamente di avere qualcosa che non va, di essere anaffettiva o chissà cos’altro, di vivere a rischio qualsiasi rapporto perchè incapace di legarmi…
          A parte quest’ultima considerazione, a me piace pensare di aver lasciato un segno in tutte le persone che ho amato e che mi hanno amato, così come lo hanno fatto loro, e poco importa se ne ho le prove o meno, è solo una questione di logica, le storie d’amore non finiscono mai, cantava un vecchio cantautore (che non mi piace affatto come stile musicale ma che credo ci abbia preso), in realtà non sostituiamo mai la persona che abbiamo amato, la teniamo lì da qualche parte, magari la contempliamo non troppo spesso, ma il fatto che sia impossibile cancellarla è un dato di fatto, tutto sta in quello che ci da il nuovo perchè se la consapevolezza di aver fatto la scelta giusta dovesse vacillare, sarebbero guai.
          Personalmente sono riuscito ad accettare la fine della mia relazione e ne conservo un tenero ricordo, ma fino a quando non arriverà un’altra persona, beh… quella persona resterà lì, quello che credo sia più vantaggioso è rendermi questa permanenza piacevole, e sono le poesie, le canzoni, quella strana malinconia che ti assale davanti ad un tramonto, una vecchia foto, dei video, rivederne gli occhi in una ragazza con cui passi una bella serata… insomma, tante piccole cose che spogliate dall’angoscia del lutto, ti possano accompagnare teneramente sulla nuova strada che devi percorrere.
          Ti auguro un fantastico fine settimana broken-heart…un abbraccio.

          • Ciao ART, il tuo commento è stato suffragato dai dati di fatto. Da persona quasi sprovvista di immaginazione, mi piace verificare la realtà ed in effetti la cosa sta andando esattamente come tu hai scritto.
            Ma a me non basta niente, non mi basta sapere che le cose possono andare così, che possono prendere la direzione del distacco, che la sua voglia “più forte” di andare avanti ha avuto il sopravvento; io voglio combattere affinché non muoia il sogno di entrambi e viva quello di due singoli puntini nell’universo, che prevalga la via più tortuosa e difficile dello stare insieme che quella più facile della separazione. L’ho contattata dopo mesi, e finché non sentirò dire dalla sua bocca “non ti amo più”, io non rinuncio a lei ed all’idea di noi.
            Non so come finirà, forse tornerò più scottato e deluso di prima, forse prima accetto l’idea che è meglio restare separati meglio sarà per me e per il mio malandato cuore, ma la vita mi ha dato poche reali felicità ed averla incontrata è stata quella maggiore.
            Nel frattempo spero tu possa continuare a scrivere e produrre quel balsamo dell’anima che tanto ha fatto e continuerà a fare per molti di noi che ti seguono sempre.
            Ciao

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