Il figlio del cimitero

15 Dicembre 2010
1 minuto di lettura

gaiman

Gaiman sforna ancora una volta il classico libro che vorresti non finisse mai. Come è mia consuetudine non anticipo mai i dettagli della trama per non rovinare la sorpresa a chi deciderà di comprarlo, ed i miei lettori più affezionati sanno che i pochi post che dedico ad un libro (o ad un film) sono di per sè un invito alla lettura a “scatola chiusa”.

Sin dall’inizio il libro mi ha trascinato nel surreale mondo dell’autore costruito con toni scuri e paesaggi burtoniani descritti con uno stile di scrittura che catapulta il lettore in quegli scenari senza che all’immaginazione resti alcuno spazio vuoto. I personaggi poi sono così caratterizzati che durante la lettura riesci quasi ad anticipare le loro mosse ed è così difficile contenere l’entusiasmo e la curiosità per come va a finire che devi sforzarti di chiudere il libro alla fine del capitolo per non finirlo tutto in una sera.

Come Coraline e Stardust, anche Il figlio del cimitero avrà una sua versione cinematografica.

Buona lettura.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articolo precedente

L’attesa

Prossimo articolo

review from Wonderous Stories

Le ultime da Letteratura

Un altro giro di giostra

Un testo unico, fondamentale, un invito alla conoscenza che supera qualsiasi contraddizione… una collezione ben argomentata di domande essenziali talvolta comprensive di
TornaSu