Domenica 9 Dicembre

9 Dicembre 2001
3 minuti di lettura

I giorni passano inesorabili, il tempo non sacrifica niente e nessuno, Giulia comincia sempre più a trasformarsi in una bellissima favola, in un sogno. La sua vita passata, le vicende che la hanno costretta a cambiare, la sua forza e le sue debolezze, i suoi sentimenti, ogni cosa che la rende diversa dagli altri e tutto ciò che invece la fa sembrare uguale, la sua gioia e solarità ed i suoi momenti tristi e grigi, i sensi di colpa immotivati contro la dolcezza di mamma sempre attenta al suo bambino, l’eccezionale tolleranza nei miei confronti verso le mie passioni, l’essersi affezionata al mio mondo, al mio stile di vita… Dio, perché solo adesso la vedo così stupenda, così fantastica, così donna, perché non riuscivo ad apprezzare tutto ciò che già era lamentandomi invece di ciò che non riusciva a darmi, perché sono così intransigente, così cocciuto, così bastardo ed insensibile. E adesso, cosa sto facendo adesso, la sto trattando con odio, le sto gettando addosso la colpa di una decisione che io avevo già preso da tempo, quella di lasciarla, di abbandonarla a sé stessa con il suo bambino, perché non mi bastava, perché non era sufficiente a colmare il mio bisogno di infinito… ma kazzo, cosa può colmare il mio cuore se non l’infinito, cosa!! Giulia era fantastica, mi amava tantissimo, si prendeva cura di me, assecondava la mia arte, adorava la mia voce e le mie canzoni ma… aveva un bambino, non era sola, la sera voleva andare a letto presto, e non andava pazza per il sesso. Ed io, perché non la accettavo io?? Solo per queste ragioni o anche perché mi ero annichilito, non riuscivo a scrivere più nulla, non riuscivo più a sentirmi vivo se non quando facevamo l’amore. Ecco perché insistevo così tanto, ma possibile che solo il sesso fosse l’unico modo per stare bene?! Non lo so, forse era uno dei tanti modi per sentire Giulia più vicina a me, forse semplicemente una forma maniacale, forse un’esigenza normalissima che, non soddisfatta, è diventata un’ossessione. Non so nulla, sono confuso… mi spiace tanto per Giulia, adesso apprezzo molto quello che ha fatto per me, apprezzo il suo amore che, secondo i suoi parametri, è stato davvero grande. Alla luce di tutto questo non è giusto il modo in cui sto comportandomi; e vorrei scriverle, dirle che le voglio bene ma che devo ignorarla per dimenticarla, che questa potrebbe essere l’unica soluzione per restare amici. Scriverle? E poi, se poi dopo averle scritto sentissi di dovermi aspettare qualcosa che non riceverò mai, se dovesse riaccendersi in me la voglia di tornare con lei, se mi chiamasse e ci trovassimo alla croce, come quella domenica, ad abbracciarci e baciarci… no, non posso… potrò avvicinarmi di nuovo a lei quando sarà tutto finito, quando l’avrò dimenticata per sempre, quando ricomincerò ad amare me stesso.

Ma nel frattempo voglio che questa pagina mi ricordi per sempre che l’amore che ho provato per Giulia, non è stato fasullo, né solo ideale… è sbagliato ascoltare quello che ti dicono gli altri, è fuorviante… io ho amato Giulia come lei ha amato me, ci siamo amati profondamente anche se nessuno dei due l’ha capito davvero. Oggi, domenica 9 dicembre, mi sembra ancora crudele il non poterla più abbracciare, il non dovere nè vederla né parlarle.

Spero che questo sia davvero il meglio per entrambi, che si possa in futuro accettare la morte di un amore per me dolcissimo per volersi bene in un altro modo.

Ti amo ancora tesoro, ti amo ancora tanto.

Mi voleva bene, Giulia

Di suoni innaturali dentro notti senza pianto
come lampade di fuoco
alti sfrecciano i rimpianti
senza parti ribaltate
di fanciulle tormentate
che ora bramano vendetta
cingendo con spine questa mia testa

sono tanti quei momenti
che ricordo con dolcezza
grandi occhi pieni d’amore
ch’ella portava ad ogni festa
quale follia è stata perderla
perchè ciò non mi bastava
io che canto dell’amore
trasformandolo in dolore

mi voleva bene, Giulia
sin dall’alba dei nostri giorni
e la notte coi miei mostri
che scacciava coi sospiri

mi voleva bene, Giulia
ed il cuor non si dà pace
non dovevi mia signora
fare sua la tua dimora

oh se fossi
un pò diverso
le chiederei
eterno affetto
ma questa festa
non rispetta
di noi pazzi
la tristezza

non pensate
cari amici
di poter facilmente trovare
una donna
che vi ami
come voi
desiderate

non pensarlo
neanche tu
che all’affetto
hai rinunciato
pazzo uomo
non normale
il tuo cuore
hai flagellato
il tuo cuore
hai tormentato
il tuo cuore
hai castigato
il tuo cuore
hai massacrato

…dopo avere il suo…

conquistato e
senza onore
assoggettato
colle idee
poi soffocato
dalle azioni
già deluso
tu che un tempo
lo hai illuso
dopo averlo
accarezzato

… e vorresti tornare a farlo…

ma non puoi perch’hai succhiato
l’amara linfa di cuore innamorato
ch’ora scorre in queste vene
a ricordarti sempre che…

ti voleva bene, Giulia… un tempo!

… ed io vorrò sempre bene a lei
perchè di miele ha ricoperto
il mio cuore stanco e freddo…

l’amo e non dimenticherò
i nostri giorni incantati
ma per ora addio…

non piangete
stelle in cielo
non soffrire
dolce luna
quando il sole si alzerà
d’incanto vestirà
il suo corpo nudo
ed una nuova forza
scenderà su di lei
e negli occhi
del suo bambino
che meglio di me
sa apprezzare
il suo grande amore

… perdono, perdono mia mancata sposa!

… ma non temere
quando questa follia
lascerà il mio cuore
saprò volerti bene
senza indifferenza,
senza rancore…

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articolo precedente

Giovedì 6 Dicembre 2001

Prossimo articolo

Lunedì 10 Dicembre 2001

Le ultime da Diario

Domenica 18 Novembre 2001

E’ lo stato tipico post-delusione: stati d’animo alterni che ti rendono il sonno difficile e soprattutto la concentrazione poco realizzabile, naturalmente il

untitled

Sempre più spesso in questi giorni mi capita di domandarmi del perchè si soffre. Ci sono dimensioni di sofferenza sempre diverse, quella

Uzzo e Ninetta

La storia d’amore più bella del mondo Oggi l’idea di un amore “perfetto” non ce l’ha quasi più nessuno… sembra qualcosa di
TornaSu