"Apologia" della vigliaccheria

24 Maggio 2008
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2 minuti di lettura

Buonasera a tutti….sono un vigliacco.
Un vigliacco di quelli epici, di quelli da guinness dei primati…un vigliacco di quelli che non hanno neanche la dignità, quando opportuno, di rimanere almeno in doveroso e decoroso silenzio. E per questo motivo mi odio e mi disprezzo…profondamente…come non ho mai odiato e disprezzato nessuno.
Ho quasi 35 anni…e l’impagabile fortuna di aver condiviso gli ultimi 10 anni della mia vita con una donna bellissima, dolcissima, pazientissima….insomma “issima”….della quale, tuttavia, ammetto di non essere mai stato innamorato. Mi ha dato tutto, senza compromessi….per lei era semplice: mi amava profondamente. Io, certo, stavo bene con lei: poche le occasioni di litigio, voglia di fare sesso mai scemata, possibilità di gestire il mio tempo e le mie cose in libertà quasi assoluta. Da un punto di vista spiccatamente maschile…praticamente la compagna ideale. Ho deciso di rimanerci assieme per tutto questo tempo adducendo a me stesso le motivazioni più banali (…è bella, è intelligente, me la invidiano tutti, non mi opprime…), senza rendermi conto che il tempo inesorabilmente passava e che, prima o poi, si sarebbe inevitabilmente giunti (circa 6 mesi fa) al “grande bivio”: o ci si sposa o è necessario separare le proprie strade.
Contemporaneamente, una donna più grande di me, che già conoscevo da circa un anno, comincia a ricambiare quelle attenzioni che fino a quel momento, sebbene le fossi sempre piaciuto, non aveva potuto contraccambiare a causa della sua relazione con un amico comune….relazione che, ovviamente, era terminata proprio in quello stesso periodo. Lei è una 43enne di quelle che a un certo punto decidono di cambiare completamente la propria vita. Sportiva, un fisico da 20enne in forma, sposata da 19 anni con un figlio di 17, separata da 6 perché accortasi di volere altro dalla vita. 6 anni in cui si districa fra palestra, scuola (è insegnante) e un paio di relazioni più o meno convinte, ma accomunate dalla sua ferma intenzione di non volere mai più “istituzionalizzare” alcun tipo di rapporto col partner di turno. Comincia una storia “parallela”, una storia fatta di voglia di stare insieme, complicità, simpatia, tenerezza, dialogo a 360° e sesso….tanto sesso….disinibito e gratificante per entrambi. Una storia sapientemente basata sul rispetto dei propri spazi e dei propri impegni. Una storia che tuttavia è finita 2 mesi fa, lasciandomi con una sensazione di vuoto e di solitudine….assolutamente inaspettata!!! Sia chiaro: il piacere di stare con lei o di vederla c’è sempre stato, in ogni momento…ma non ho mai sentito, finchè l’ho frequentata, di essere così preso e compreso da lei e/o dalla situazione. Fatto sta che è così: sto male. Molto male. Perché è finita dall’oggi al domani, senza una ragione chiaramente espressa. Perché non sono abituato ad essere mollato (…che gran soddisfazione!). E, soprattutto, perché mi sento solo….terribilmente solo. E d’improvviso mi sembra che la mia vita faccia schifo. La mia fidanzata? Come se non esistesse. Anzi, come se non fosse mai esistita. Ha chiaramente compreso il mio distacco, ma non osa scavare in profondità per paura che le riveli una verità che conosce da sempre, ma preferisce continuare ad ignorare. E io? Preso e compreso dal dolore del distacco dall’altra, continuo a non fare l’uomo. Continuo a non prendermi le mie responsabilità. Perché ho paura di uscire da questa situazione “cornuto e pure mazziato”. Perché sono un vigliacco, sono un pover’uomo. E della libertà concessami tante volte ho impunemente approfittato nel corso degli 11 anni trascorsi fidanzato con lei. La dignità…il pudore…la maturità…tutte parole che continuano a latitare nel mio limitatissimo vocabolario. Continuo a pensare all’una…quando dovrei almeno avere un minimo di rispetto per l’altra. Mi odio…ma non faccio nulla. Sto male…ma resto immobile…
Dio mio…che tristezza.

5 Comments

  1. Delirium, innanzitutto grazie per i tuoi apprezzamenti. Sai, io credo una cosa fondamentale, nella vita ci sono i momenti buoni e quelli meno buoni, probabilmente di quelli meno buoni ancora non abbiamo visto niente, nel senso che ci sono ben altre tragedie cui possiamo andare incontro (vedi salute, lutti in famiglia), però la bellezza della vita e dell’essere umano sta nel fatto che ci si rialza sempre. Mi piace sempre citare la parte più bella di un pensiero di un autore di cui non ricordo il nome, le profondità dell’animo umano sono come quelle del mare, lì regna la pace, e nelle profondità dell’animo umano c’è solo la consapevolezza di essere vivi, respirare, godere di ogni singola emozione che la vita ci mette davanti, brutta o bella che sia… la mattina il sole spunta sempre e la sera va a dormire, e tu sei lì, lo puoi contemplare, tu esisti e senti il vento sulla pelle, senti il profumo dei fiori a primavera… io non so se esista qualcosa di più semplice per cui valga la pena vivere, però sono convinto che se siamo al mondo, dobbiamo ritenerci fortunati, perchè molti questo mondo lo lasciano e spesso non hanno neanche la possibilità di scegliere. Dici che passato questo dolore troverai un altro modo per complicarti l’esistenza? Bene, sai che c’è una schema, allora escine, perchè è la nostra mente che crea il dolore, com’è la nostra mente che crea la gioia, basta solo decidere la cosa che ci fa stare meglio annullando ogni meccanismo… lo so, è una strada difficile, a volte ti riesce, a volte no, ma col tempo anche il mal di vivere diventerà solo un ricordo.. io ho la mia musica che mi conforta, e gli amici, e il sole del mattino, e il mio gatto… tu puoi trovare qualcos’altro.. a te la scelta… un abbraccio

  2. Art…ho letto molto di ciò che hai scritto nel Diario. E ti apprezzo proprio perchè comprendo quanto tu sia un “veterano” della sofferenza. E non intendo solo quella del cuore…ma quella del vivere. Perchè è proprio dietro questo problema che si nasconde il “grande controsenso”. Oggi mi manca terribilmente la mia “scialba” tranquillità…ma so benissimo che il giorno che questo dolore svanirà comincerò di nuovo a cercare il modo di “complicarmi” l’esistenza. E la giostra partirà daccapo. Un saluto.

  3. Delirium… è stato un piacere poterti essere di qualche aiuto, non devi ringraziarmi… e poi fa sempre bene dispensare consigli quando sei tu stesso, in prima persona, a vivere questi piccoli inutili grandi dolori; nella constatazione di quanto siamo simili, noi esseri umani, e di quanto certi meccanismi siano comuni, si trova almeno un pò di pace e si affronta con coraggio questa burrasca che prima o poi muterà in sereno… un abbraccio

  4. Ciao Art, hai ragione….le decisioni prese sotto l’effetto devastante di questa “droga” sono assolutamente da evitare. Forse proprio la consapevolezza di non essere completamente padrone di me stesso è ciò che in questo momento più mi turba e mi disturba. Ahimè…sono ancora immerso nella inutile “fase dei perchè”, mentre vorrei poter almeno conservare un minimo di lucidità per dedicarmi con animo più sereno alla mia storia decennale. Ma ciò che dici è vero: 9 volte su 10 non esistono le ragioni per cui un amore finisce….bisogna “solo” imparare ad accettare il fatto. E io sono ben lungi dall’esserci riuscito. Grazie per le tue parole. Alla prossima.

  5. Ciao Delirium, innanzitutto benvenuto tra queste pagine. Non è facile esprimere un parere su quello che scrivi, ma vorrei dirti comunque 2 parole: il biasimo che hai verso te stesso mi sembra un tantino esagerato, in primo luogo perchè l’amore agisce secondo dinamiche che hanno poco a che fare con la testa, non a caso Oscar Wilde ha sempre manifestato disprezzo per l’uomo innamorato dicendo che non bisogna provare pietà nè comprensione verso chi viene catturato da questo misterioso sentimento… anche se ti senti colpevole per la tua “immobilità” bisogna raggiungere la consapevolezza che quando si tratta di amore non abbiamo colpe, ci sono dinamiche di relazione che possono creare squilibri fortissimi tra mente e cuore, ed ecco l’incapacità di distaccarsi, ecco l’amore che nasce inaspettato e la conseguente delusione per la fine della breve storia… certo, un’avventura di 10 anni non è cosa da poco, capisco bene la tua difficoltà a distaccarti nonostante il fatto che il tuo amore possa essersi esaurit:, dopo un certo tempo trascorso insieme, ci sono altre cose che mantengono il legame con l’altro, non solo il sentimento… l’unico consiglio che posso darti è di aspettare, questo non è un momento buono per prendere decisioni di alcuna natura…non sentirti un vigliacco, quando si tratta di amore nessuno può essere considerato un vigliacco, al massimo trova il modo per non fare soffrire la persona che ti ama davvero, e su questo non ho bisogno di dirti cosa devi fare… per adesso aspetta che il momento di panico passi, quando ti sentirai pronto per una decisione allora prendila… in bocca al lupo!

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