7 Aprile 1994 (giovedì) ore 21:35

7 Aprile 1994
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Forse sarò innamorato, forse solo un povero idiota che si illude di poter qualche volta essere felice come tutti. Sento un terribile peso al cuore, vorrei fuggire dal mio corpo e dissolvermi nell’universo perdendo persino la coscienza di me stesso, frontiera invalicabile sulla quale si scagliano violentemente i miei buoni propositi, frantumandosi. Avrei tante domande da porgere a qualcuno sul significato di questa vita che oramai non riesco ad interpretare se non come una condanna impostaci inconsapevolmente dai nostri genitori: nulla che possa somigliare ad una possibile conquista definitiva, nulla che possa rivelarsi come soluzione al male del vivere, solo oscurità ed incapacità di intravedere persino le forme di ciò che potrà restare di me quando il tempo avrà fatto inesorabilmente il suo corso, provo a sforzarmi e con gli occhi della fantasia vedo un vecchio stanco e deluso, ma subito dopo riesco a visualizzare un impiegato realizzato solo nel lavoro, un pover uomo che si è lasciato scappare da sotto il naso tutti i piaceri della giovinezza: i dolci baci della persona amata, le corse romantiche sulla spiaggia dove la luna rischiara il volto di lei pallido e tu stai a guardarla e pensi a quanto sei fortunato. Tutto è piatto adesso, piatto ed insignificante; eccedere nella sofferenza o nella gioia è pur sempre qualcosa di più di un dolore statico scaturito da una noia mortale. Martedì, sotto suo stesso invito, sono andato a trovare Ivana. La sua stanza la diceva lunga sul suo carattere, ogni singolo particolare, i pupazzi sugli scaffali, le tendine rosa accoppiate col colore della carta da parati, le lenzuola colorate e ricche di motivi vivaci, tutto quello che le stava intorno dava serenità. Quattro ore senza che avessi avuto neanche il tempo di raggiungere la beatitudine totale e mi sono ritrovato sulla strada con le chiavi della macchina in mano ed una voglia di bestemmiare contro il tempo tiranno che macina nei suoi ingranaggi i momenti migliori. Vorrei dividere la mia vita con lei per sempre, non so se posso ritenermi innamorato tuttavia nutro un affetto che supera ogni limite imposto dalla natura sentimentale umana, qualcosa che potrebbe far crollare le barriere della mia coscienza e che sta pian piano liberandomi dall’angoscia. E’ tornata con Sergio ma credo che in ogni caso per me non ci sarebbe stato posto nella sua vita; oggi al telefono le parlavo di uno stimolo che mi mancava perché mi potessi lanciare alla conquista del mondo, lei mi invitava a rivolgermi altrove ben consapevole che dietro le mie frasi non facevo altro che nascondere ciò che non avrei mai saputo dirle direttamente. Forse dovrei davvero cercare altrove ma non credo di poter scovare un’altra che possa trasmettermi le sensazioni che mi concede lei gratuitamente, nessuna che abbia almeno un briciolo della sua comprensione e della sua spiccata sensibilità, o semplicemente che con la sola presenza possa darmi serenità. Sono sempre più sconcertato, incapace di scegliere o di impostare una linea d’azione, di mantenere stabile un atteggiamento; sono dilaniato dai dubbi, ho paura che lei manchi di sincerità nei miei confronti, che possa mostrarsi così cortese per la mia dolce ingenuità nel farle doni o sommergerla di complimenti, ma, credimi, non mi importa conquistarla, mi basta semplicemente starle vicino come amico, esclusivo come un amante.

Cerco l’infinito, non qualcosa di stabile
vorrei desiderare di desiderare;
ho bisogno di te, sei l’unica cui possa rivolgermi
con te conquisterei il mondo
saresti la misura di tutte le cose
il punto di partenza per sempre nuovi desideri
l’ariete che sfonderebbe qualsiasi barriera
sarei un uomo che vive
non un morto che soffre.
riprenderei a desiderare di desiderare
tornerei a cercare l’infinito
Dolce amore
il tuo sguardo ha una potenza tale
da spronarmi alla battaglia contro il mondo intero
il tuo sorriso, le tue parole
schiacciano ogni paura
mi rendono invincibile.
Dolce amore,
vorrei annegare nei tuoi capelli biondi
e soffocare nel tuo seno gonfio d’affetto le mie angosce
vorrei immergermi nei tuoi occhi blu come il mare
e liberare il tuo cuore da ogni tormento.
Non dire niente, so già la tua risposta.

Nicola Randone, alias Art, è Scrittore, musicista compositore, leader della band Randone con all'attivo 7 cd ed 1 dvd LIVE sotto edizione discografica Electromantic Music. Qui pone frammenti di vita, espressioni dell'anima, lamenti del cuore ed improbabili farneticazioni intellettuali.

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