Il foglio di congedo è arrivato via FOM e, dopo aver sbrigato ad Augusta le dovute pratiche, il 9 di questo mese mi sono potuto dichiarare borghese. Non immagini neppure la gioia di quel momento, è stato come se d’un tratto mi fossi liberato da oscure catene che oramai avevano condizionato il mio modo di vivere, di pensare e di agire. Insomma, l’ultimo giorno è stato particolarmente esaltante anche se… al solito, figuriamoci se nelle esperienze positive si debba trovare qualcosa di storto. E’ difficile spiegare le cause di questa insoddisfazione che a tratti riesco a contenere grazie all’oblio che mi procura il veleno. Potrei cominciare dal fatto che mio padre ha ripreso a rompere con le sue solite ciniche osservazioni sulla vita del tipo -… che c’è lavoro che piace ormai!- o – la società impone un’immagine adeguata…- e altre delizie di questo genere; in seconda analisi potrei parlare dell’effetto che mi ha fatto il ritorno al mondo civile: amici che non riesco più a riconoscere come tali, ambizioni cui non riesco più a dare un nome, donne cui devo solo una naturale evoluzione di giudizi in senso misogino. Qualche confronto con la vita da militare: il comandante entusiasta di me, di contro mio padre che mi ritiene un fallito; i commilitoni sempre e festosi e poi amici come Daniele e Massimo, dall’altra sponda persone ipocrite e senza un briciolo di vera sensibilità; i capi, da Castorina con le sue continue battute a sfondo sessuale, a Tuzza e le sue prediche da patrozzo, da Buscema della serie -parla parla che tanto non ti ascolto, a Giuca, col suo buon vino e le storie da vecchio lupo di mare, dall’altra parte semplicemente niente che possa trovare un confronto con quest’ultima serie. Alla festa di congedo mi sono quasi commosso guardando il comandante talmente emozionato da abbassare persino il tono della voce, e poi i ragazzi e i capi tutti riuniti in sala tecnica per darmi l’addio, le dediche strappalacrime dietro la cornice della foto ricordo sulla quale il Comandante aveva già scritto una dedica: All’SC NP Nicola *** con sincero affetto, grazie… inutile aggiungere altro. Sono fuggito via con le lacrime agli occhi dopo aver ringraziato tutti con la frase – Non credo che potrò mai dimenticare nessuno di voi -, correvo e dietro di me sentivo gli applausi scroscianti della mia nuova famiglia che stavo abbandonando. Non credevo che avrei sentito la loro mancanza così tanto.
27 Febbraio 1995 (lunedì) ore 16:40
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