Caro diario mi chiamo Nicola ***. E’ la prima volta che scrivo un diario e sono molto felice di farlo, non ho idea di quanto durerà… ma ho la fortuna di avere un padre a cui regalano questi diari anno per anno, quindi ho molto spazio per scriverti delle mie esperienze. Cominciamo a parlare della mia famiglia: siamo in quattro, mamma Vittoria, papà Riccardo e mia sorella Roberta. Sono un tipo molto timido e non so se troverò il coraggio di dire alle ragazze (quando sarò grande) “Che bella sei, ci fidanziamo?”, ma questo credo lo diranno loro a me. A proposito, dimenticavo, sono dodicenne e vado a scuola, sono abbastanza bravo anche se a volte non sono preparato. La mia classetta è un pò vivace, ci sono dei brutti ceffi come Bonini, Bianchi e Giummarra che mi chiamano nanetto, ma io me ne frego ben cosciente che da grande sarò alto e robusto come Abel. Trepito quando penso al primo bacio e lo scriverò quando accadrà…. Ciao dal tuo affezionatissimo Nicola”
2 Novembre 1984 ore 17:15
Le ultime da Diario
Sabato 17 Novembre 2001
Il ritorno in città ha, con tutte le previsioni, portato ciò che temevo: nostalgia fortissima, ricordi ed un irrazionale e folle bisogno
24 Maggio 1994 (martedì) ore 24:30
L’ombra della malinconia si è abbassata su di me, o meglio mi si è scaraventata addosso. Giaccio inerme, afflitto e stordito dal
Montella Martedì 6 Novembre
Una prima frase che mi suggerisce il cuore questa mattina: Hai smesso di credere in un futuro insieme, ti è bastato. Sei
degli amici
Gli amici dovrebbero essere: – sinceri ma non “quando gli conviene” – sensibili e non “tranquilloni” – attenti e non “superficiali” –
Giovedì 3 Gennaio 2002
Come volevasi dimostrare, la soluzione “restiamo amici” sembra stia naufragando tragicamente, eppure posso assicurarti che io ero davvero sincero ma… cosa mi