Oggi è stata una giornata veramente scalognata: mia zia è venuta da Mantova ed io sono andato a seguire la messa alla Sacra Famiglia (parrocchia vicino a casa sua). Prima siamo passati a prendere Angela, un’amica di mia sorella. Quando siamo arrivati la messa stava per finire e per il fatto che siamo arrivati dopo l’offertorio abbiamo dovuto seguire quella delle 11:00; peccato, speravo che con le 1000 lire risparmiate mi sarei potuto godere un bel gelatino. Per ingannare il tempo prima che cominciasse la messa abbiamo giocato un po’. Io facevo l’equilibrista sulle ringhiere attorno al cortiletto ma fatalità volle che non mi accorsi che il perfido spiritello Louis stava tramando alle mie spalle. Tutto ad un tratto perdo infatti l’equilibrio cadendo nel duro selciato della piazza. Nel trattenermi dal cadere ho usato la gamba sinistra e mi sono beccato uno strapazzo al muscolo e una mostruosa escoriazione. Strisciai per le scale della chiesa e nessuno, compresa la mia dolce sorellina che guardava quasi meravigliata, si preoccupò di raccogliere ciò che restava di me e di portarlo in ospedale. Cominciai a temere una seria infezione pertanto mi alzai con la sola forza delle braccia e mi trascinai verso l’entrata della chiesa sperando che la gente di quel luogo avesse potuto aiutare un piccolo bambino ferito. Dal momento che nessuno si preoccupava di quel sofferente fanciullo decisi di rivolgermi al Signore, mi inginocchio e sento un forte dolore al polpaccio… era stato il colpo di grazia, ma come potevo sapere che nel caso di lesione ossea, così mi è stato diagnosticato l’infortunio, si deve rimanere immobili; credevo che il Signore misericordioso mi avesse potuto dare una mano e per poco non mi regalava una bella aureola. Sentitomi abbandonato da tutto e da tutti, feci forza sulla mia incredibile forza di volontà…, mi sollevai nonostante la gamba mi dolesse e mi diressi in solitudine verso la casa della mia dolce nonnina che provvede a trasferirmi al civile di Ragusa. E rieccomi in quella stanza maleodorante con quegli strani apparecchi spaziali… fu questione di un attimo: mi fecero sdraiare su di un lettino e giocarono al tiro alla fune con la mia gamba fino a farmi imprecare contro il perfido Louis che mi aveva causato tutti quei guai. Dopo la delicata e pericolosa operazione tutti si curarono di congratularsi naturalmente con me, io frenai il loro impulso di venirmi a toccare per constatare che non fossi un’illusione ottica, un parto della loro mente malata, con la frase “Bazzecole per uno come me”. Allora caro diario, sono o non sono alla pari del mitico Yattaman?!”
18 Novembre 1984 (domenica) ore 20:20
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