La vera storia dietro il muro

Vera Lynn, il cui vero nome è Vera Margaret Welch, è nata a Londra il 20 Marzo del 1917. Di lei si dice che iniziò a cantare a soli 7 anni e registrò il suo primo album a 19. Poco più che ventenne gli venne dato il nomignolo di  “The (Allied) Forces’ Sweetheart” e cioè il “Tesoro delle Forze (Alleate)” grazie alla sua trasmissione radiofonica mandata in onda dalla BBC, Sincerely Yours, all’interno della quale cantava le sue canzoni e mandava messaggi di speranza ai soldati britannici. Il salto di carriera che la porterà a diventare una vera e propria eroina di guerra lo fece nel 1942 quando registrò una canzone scritta da Ross Parker e Hughie Charles intitolata “We’ll meet again” (Ci incontreremo ancora), ad alimentare la sua celebrità vi fu anche una parte da protagonista in un film dallo stesso titolo. La canzone diventò presto un simbolo per tutti quei soldati che lasciavano le famiglie per andare a combattere. Tutt’oggi è considerata una delle canzoni più amate del periodo della seconda guerra mondiale, fu per questo reinterpretata da diversi artisti come i The Byrds o Barry Manilow e venne persino inserita nel film Il dottor Stranamore, ovvero: come imparai a non preoccuparmi e ad amare la bomba di Stanley Kubrik.

Per il forte contributo alla società l’artista venne insignita nel 1975 del titolo di Dame Commander of the Order of the British Empire (Dama Comandante dell’Ordine dell’Impero Britannico – vedi Wikipedia per le diverse onorificenze che l’Inghilterra concedeva al tempo). Nel 2009 è considerata la più anziana artista vivente (all’età di 92 anni) ad aver raggiunto la prima posizione nella classifica inglese degli album più venduti con la sua raccolta: We’ll Meet Again: the Very Best of Vera Lynn.

Probabilmente la donna non si sarebbe mai aspettata d’esser citata dai Pink Floyd nel loro The Wall per ben due volte: la prima, se ricordate, è nella canzone “the Little Boy That Santa Claus Forgot” di cui sentiamo uno spezzone in apertura al film (vedi When the tigers broke free pt. 1). Vera Lynn, oltre ad essere una semplice cantante, ha rappresentato per Pink quel “blue sky” che tanto lo confortava da bambino, una speranza che si sarebbe trasformata in una cocente delusione: così come il mondo non era quel cielo azzurro che descriveva la madre, così anche Vera Lynn gli aveva mentito, cantando che avrebbe rivisto suo padre tra i soldati che tornavano dalla guerra.

TOGETHER WE STAND
DIVIDED WE FALL

E’ arrivato il libro della guida in italiano a Pink Floyd The Wall di Alan Parker,
una versione ampliata, riveduta e corretta dell’analisi contenuta in questo sito web.


Vera

Does anybody here remember Vera Lynn
Remember how she said that
We would meet again
Some sunny day
Vera! Vera!
What has become of you
Does anybody else in here
Feel the way I do?

Vera

C’è qualcuno qui che ricorda Vera Lynn,
Che ricorda come disse che
Ci saremmo incontrati ancora
In un giorno di sole?
Vera! Vera!
Cosa ti è successo?
C’è qualcun’altro qui
Che si sente come me?


Nonostante Vera Lynn sia un personaggio molto celebre, Pink inizia la strofa con la frase “C’è qualcuno qui che ricorda Vera Lynn?“. Senza dubbio la domanda è da intendersi in senso retorico, come a dire “Chi non conosce Vera Lynn?“, retorica unita ad un fine sarcasmo evidenziato dalla successiva: “Che ricorda come disse che ci saremmo incontrati ancora in un giorno di sole“. Ho scelto di tradurre il testo “Remember how she said…” alla lettera proprio per evidenziare quel “come” da intendere, a mio parere, come complemento di modo: in che modo Vera Lynn ha detto che avrebbe reincontrato tutti i soldati partiti per la guerra in un giorno di sole? Con questa canzone:

Ci incontreremo di nuovo,
non so dove, non so quando
Ma so che ci incontreremo di nuovo,
in un giorno di sole.
Continua a sorridere, come fai sempre
Finché il cielo azzurro
scaccerà lontano le nuvole nere.

Così di’ “ciao” per favore
alla gente che conosco
Di’ loro che non sarà per molto tempo
Saranno felici di sapere
che quando mi hai visto partire
Stavo cantando questa canzone.

Ci incontreremo di nuovo,
non so dove, non so quando
Ma so che ci incontreremo di nuovo,
in un giorno di sole.

Chi volesse ascoltare We’ll Meet Again la trova qui in basso:

E’ chiaro che nel caso del padre di Pink (come anche per molti altri soldati mai più tornati indietro) la promessa della cantante è stata più che ottimistica, e non è difficile comprendere il disappunto della rock-star nei confronti del tesoro delle forze alleate. “Vera! Vera! Cosa ti è successo?” continua nella riga successiva, allo scopo di sottolineare non lo stato della donna ma del simbolo che ha rappresentato, e cioè quel messaggio di speranza tradito dalla realtà dei fatti.

Gli stessi temi sono chiaramente espressi nelle immagini del film nel quale Pink bambino si aggira in una stazione per treni dove i soldati tornati dal fronte riabbracciano i propri cari. Anche lui come gli altri spera ansiosamente di trovare il padre, ma questo non accade. Teniamo ben presente che l’immagine è solo una proiezione mentale dell’uomo in quanto il bambino doveva avere solo 2 anni quando la guerra finì. Quindi sarebbe sbagliato interpretare la scena come un ritorno al passato, piuttosto rappresenta la regressione simbolica di Pink al suo primo dolore/mattone che già in Another Brick in the Wall pt. 1 avevamo individuato nella perdita del padre.

Dopo aver realizzato la futilità della propria speranza, il giovane si allontana triste dalla folla gioiosa. Nelle scene non si intravedono altri nelle sue condizioni tant’è che canta: “C’è qualcun’altro qui che si sente come me?” in riferimento alla consapevolezza che la promessa di Vera non era stato altro che una delle tante bugie che gli avevano raccontato quand’era bambino.


Curiosità

  • Nel disco in studio Vera si apre con la frase “Where the hell are you, Simon?”(dove diavolo sei Simon) e con alcuni effetti sonori, tutto estratto dal film del 1969 I lunghi giorni delle aquile

Formazione

  • Roger Waters – voce
  • David Gilmour – basso, chitarra acustica
  • Richard Wright – sintetizzatore Prophet-5
  • New York Orchestra – archi

Immagini


ANALISI CRITICA A PINK FLOYD THE WALL DI ALAN PARKER


PINKFLOYDTHEWALL.IT – LA VERA STORIA DIETRO IL MURO © 2011-2023 Nicola Randone. Lyrics / Artwork © 1979 Pink Floyd / Gerald Scarfe. Images from the movie © 1982 Sony Music Entertainment. E’ facoltà di chi lo desidera riportare i contenuti della presente opera a patto di citare la fonte e comunque nella sola eventualità che si tratti di progetti senza finalità di lucro. Ogni uso non autorizzato dei testi sarà perseguito nei termini di legge.

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La vera storia dietro il muro

Indice dell’analisi

"Pink Floyd's 'The Wall': Dietro il muro" © 2011-2017 Nicola Randone. Lyrics / Artwork © 1979 Pink Floyd / Gerald Scarfe. Images from the movie © 1982 Sony Music Entertainment.
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